Roma, 28 nov. (Adnkronos) - La scadenza del secondo acconto delle imposte si avvicina. La proroga al 16 gennaio 2025 prevista dall’emendamento approvato in sede di conversione del DL Fiscale non è infatti generalizzata e per molti bisognerà versare il conto dovuto entro il termine canonico.
La data da segnare in rosso sul calendario è quella del 2 dicembre, considerando che la scadenza consueta del secondo acconto del 30 novembre cade di sabato ed è automaticamente differita al primo giorno lavorativo utile. Questo l’appuntamento che interesserà in particolare i lavoratori dipendenti e i pensionati, tenuti a versare il secondo acconto IRPEF o la cedolare secca sugli affitti.
La scadenza del 2 dicembre interessa inoltre anche le partite IVA escluse dalla proroga dei versamenti al 16 gennaio 2025, ossia in particolari i lavoratori autonomi con ricavi o compensi superiori a 170.000 euro e i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Secondo acconto 2024: chi paga entro il 2 dicembre e chi entro il 16 gennaio 2025
L’appuntamento con il secondo acconto chiama annualmente alla cassa i contribuenti per i quali l’imposta dichiarata nell’anno supera i 51,65 euro, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze. Due le rate previste, la prima a giugno (salvo proroghe), per la quale è possibile optare per il pagamento in più quote, la seconda a novembre dovuta invece in un’unica soluzione. Per l’anno in corso, il versamento del secondo acconto è differito a lunedì 2 dicembre.
Sono queste le regole generali da considerare, da attualizzare alla luce della proroga dei versamenti introdotta con un emendamento approvato nel corso dei lavori di conversione in legge del DL Fiscale 2025. In particolare, per le persone fisiche titolari di partita IVA che nel periodo d’imposta 2023 dichiarano ricavi o compensi di importo non superiore a 170.000 euro, il versamento della seconda rata di acconto potrà essere effettuato entro il 16 gennaio 2025, in un’unica soluzione o in cinque rate mensili da gennaio a maggio, con scadenza fissata al 16 di ciascun mese. La proroga dei versamenti lascerà in ogni caso fuori i contributi previdenziali e assistenziali, dovuti in ogni caso entro il 2 dicembre.
Al netto quindi delle partite IVA fino a 170.000 euro di ricavi o compens, per la restante platea di imprese e professionisti, per società ed enti, così come per la generalità dei lavoratori dipendenti e i pensionati, resta fissa in calendario la scadenza del 2 dicembre per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi 2024.
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