Roma, 13 apr. (Mauro Di Gregorio, Qui Finanza) -
La patente a punti nei cantieri è la soluzione ideata dal governo Meloni dopo la strage al cantiere dell’Esselunga di Firenze costata la vita a 5 operai. Le modifiche hanno visto la luce dopo una strage ancora più grave in termini di vite spezzate: il disastro alla centrale idroelettrica di Suviana in cui sono morti 7 lavoratori. Ma è già braccio di ferro fra governo, da una parte, e sindacati e opposizioni dall’altra.
Le modifiche alla patente a punti in cantiere annunciata a metà marzo sono contenute in un emendamento al decreto Pnrr approvato dalla commissione Bilancio della Camera. Il nuovo testo va a ridefinire i contorni dell’articolo 29 del decreto. Il patentino sarà obbligatorio a partire dall’1 ottobre 2024.
L’autocertificazione
Visti i tempi relativamente ravvicinati, per evitare che le aziende si impantanino nella burocrazia si prevede che per dimostrare il possesso dei requisiti per il rilascio della patente basti l’autocertificazione. Saranno eventuali controlli ex post a verificare e sanzionare con la revoca della patente il possesso dei requisiti. Requisiti che consistono nell’iscrizione alla camera di commercio, nel possesso dei documenti di regolarità contributiva e fiscale e nella avvenuta designazione del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
Crediti extra sul patentino
Il punteggio massimo del patentino consiste in 30 crediti. Per poter lavorare nei cantieri occorre averne almeno 15, ma con alcune deroghe: se i lavori eseguiti superano il 30% del valore del contratto si potrà completare l’appalto (o il subappalto) in corso anche con meno di 15 punti.
Le aziende potranno poi acquisire dei crediti extra sul patentino. Potranno, cioè, avere anche più di 30 punti. I contorni della misura saranno individuati con un prossimo decreto del Ministero del lavoro, dopo il parere dell’Ispettorato nazionale del lavoro.
Contestualmente potrebbe arrivare anche una novità in merito alle modalità di recupero dei crediti persi per inadempienza. Solo una cosa è certa al momento su questo fronte: contrariamente a quanto annunciato, non sarà possibile reintegrare i crediti persi frequentando corsi di formazione.
Le sanzioni
Dopo le proteste delle opposizioni sono cambiate le sanzioni per chi opera senza patentino. La multa, inizialmente prevista da 6mila a 12mila euro, partirà da un minimo di 6mila euro per arrivare al 10% del valore dei lavori.
Si riducono, però, da 10 a 5 i punti persi per l’infortunio che comporta inabilità temporanea assoluta con astensione oltre i 60 giorni. E calano da 15 a 8 i punti persi in caso di inabilità permanente al lavoro parziale. I 15 punti persi restano in caso di inabilità permanente assoluta.
Opposizioni sul piede di guerra
Il Pd esprime un giudizio “negativo” e il M5S parla di “uno strumento gravemente insufficiente”. Critiche arrivano anche da Avs. La Cgil chiede che la patente venga estesa “a tutti i settori e tutte le imprese, comprese le grandi”. Sul tema della sicurezza sul lavoro la Cgil ha presentato una proposta referendaria che, insieme ad altri 3 quesiti, chiamerà i cittadini alle urne a primavera 2025.
Da: www.quifinanza.it
Fonte foto: Polizia Locale