Museo dei dolmen. Carrara mette in mostra la storia romana del suo marmo

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Carrara, 9 apr. (Finestre sull'Arte) - Carrara riscopre la sua storia romana e lo fa con la mostra Romana marmora. Storie di imperatori, dei e cavatori, focalizzata sulla cava romana di marmo bardiglio di Fossacava e sul suo ruolo all’interno del più ampio contesto dell’estrazione del marmo lunense. La mostra sarà ospitata presso il CARMI – Museo Carrara e Michelangelo, dal 25 maggio 2024 al 12 gennaio 2025.

Promossa dal Comune di Carrara e dalla Soprintendenza ABAP per le Province di Lucca e Massa Carrara, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, l’esposizione è curata da Giulia Picchi, funzionaria archeologa della Soprintendenza ABAP per le Province di Lucca e Massa Carrara, e da Stefano Genovesi, direttore del Museo del marmo di Carrara e dell’Area archeologica di Fossacava.

Il sito di Fossacava è stato oggetto di uno scavo archeologico stratigrafico, un’operazione che ha permesso di approfondire la comprensione della storia della cava in tutti i suoi aspetti. Le indagini condotte nel 2015 hanno rappresentato un importante passo avanti nella conoscenza di questo sito, e a queste è seguita la successiva decisione di aprire il sito al pubblico nel 2021, con un percorso ampliato e rinnovato.

La mostra Romana marmora.                                                                                                       Storie di imperatori, dei e cavatori vuole essere un’ulteriore occasione per approfondire la conoscenza di questo sito storico e per farne conoscere l’importanza a un pubblico più vasto. Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni: dalla prima dedicata a Luni e alle sue cave di marmo, che fornirà il contesto storico e geografico, mettendo in luce l’importanza di questa colonia romana nella produzione di marmo, all’approfondimento sulle tecniche estrattive e sui prodotti semilavorati, passando per la sezione su Fossacava, che racconta la storia della cava dall’età romana fino agli scavi archeologici moderni.

Nella Sala 1 (Luni e le sue cave di marmo) verrà trattata la narrazione della storia della colonia romana di Luni insieme all’estrazione del marmo lunense, compresa nel periodo dalla seconda metà del I secolo a.C. al III-IV secolo d.C. Si metterà in evidenza il ruolo cruciale degli imperatori, soprattutto Augusto, nel progresso dell’attività estrattiva nelle cave di marmo di Carrara. Un pezzo centrale della sala sarà rappresentato dalla statua loricata di un imperatore rinvenuta durante gli scavi Fabbricotti a Luni nel 1889, in prestito dall’Accademia di Belle Arti di Carrara.

La Sala 2 (Fossacava. Storia di una cava, dall’età romana allo scavo archeologico) sarà focalizzata sul sito di Fossacava, con la sua storia che sarà delineata dall’estrazione del marmo bardiglio in epoca romana fino allo scavo archeologico svolto nel 2015. Si metteranno in risalto le tecniche di scavo, presentando gli attrezzi antichi, e si discuteranno le questioni legate alla gestione delle cave da parte dell’autorità romana.

La Sala 3 (Gli dèi dei cavatori. La religione a Fossacava) si concentra sulla spiritualità dei cavatori e degli altri individui che abitavano le cave di marmo di Carrara durante l’epoca romana: particolare enfasi sarà data alla statua della dea Luna trovata a Fossacava, probabilmente una replica della statua venerata nel “Grande Tempio” di Luni. Saranno esposti anche l’altare dedicato alla Mens Bona, in prestito dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, e un rilievo raffigurante il dio Silvano, il cui culto era diffuso tra gli abitanti delle cave, proveniente da una domus di Luni e in prestito dal Museo archeologico nazionale di Luni.

La Sala 4 (La fortuna del bardiglio nell’Impero) racconta ai visitatori la diffusione del marmo bardiglio a Roma, nelle città italiane e nelle province, e in quali tipologie di edifici e strutture venisse impiegato: verrà approfondito, in particolare, il suo utilizzo per i colonnati dei palchi dei teatri e per la realizzazione di fontane (labra). Attraverso l’esposizione di alcuni semilavorati e altri manufatti in marmo bardiglio, verranno illustrati i vari usi di questa varietà di marmo. Uno spazio sarà inoltre dedicato a un progetto di archeologia sperimentale condotto con l’Accademia di Belle Arti di Carrara, nel contesto del quale studenti e docenti scolpiranno repliche di semilavorati in marmo bardiglio e di una fontana finita.

L’apparato didattico di Romana marmora.                                                                                   Storie di imperatori, dei e cavatori è composto da pannelli informativi, didascalie, disegni di ricostruzione e video tematici, e include anche uno storytelling dedicato ai bambini, con tanto di caccia al tesoro.

“Raccontare i marmi romani e il bardiglio di Fossacava”, dichiara Gea Dazzi, assessora alla Cultura - significa raccontare le origini del nostro territorio, legato all’escavazione del marmo e alla sua diffusione nel mondo, ma soprattutto legato alla grande perizia di uomini che qui si sono formati e hanno imparato mestieri unici come quello del cavare il marmo e quello di lavorarlo con una sapienza magistrale da diffondere e preservare. Input della mostra è quello di creare consapevolezza e conoscenza della nostra identità nei visitatori che ci auguriamo numerosi. Spero pertanto che le generazioni più giovani e gli studenti, anche grazie al taglio divulgativo pensato dai curatori, possano trarre informazioni importanti su un territorio unico al mondo”.

“È un progetto culturale di alto livello e ampio respiro con importanti risvolti didattici, che abbiamo apprezzato sin dal momento in cui è stato proposto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara”, spiega il presidente Enrico Isoppi. “Ne abbiamo quindi seguito gli sviluppi, sostenendolo con convinzione, perché siamo certi saprà dare lustro al nostro territorio e promuoverlo oltre i suoi confini, facendo conoscere la ricca e millenaria storia della città di Carrara e di tutta la provincia, che ha la sua antica culla legata proprio alla lavorazione del marmo, della pietra che ha reso famoso questo territorio nel mondo”.

Da: www.finestresullarte.info/attualita/

Autore foto: Saliko, Wikipedia