
Venezia, 10 gen. (Verba volant monumenta manent) - C’era una volta un leone che fu messo di guardia, grande e maestoso, al porto ateniese del Pireo. Alcuni dicono che fu messo per onorare la vittoria di Temistocle a Salamina contro le navi Persiane nel 480 a.C, altri invece che fu messo lì intorno al 360 a. C come monumento funerario.
E’ alto quasi tre metri, è di marmo pario e oggi è seduto di guardia davanti all’ Arsenale di Venezia. Prima di vedere i veneziani però, dopo aver osservato per circa 1200 anni le navi ateniesi entrare e uscire dal porto del Pireo il bellissimo leone vide anche le famose navi Vichinghe.
Intorno alla seconda metà dell’XI secolo, mercenari vichinghi probabilmente i Variaghi, al servizio dell’Impero Bizantino erano stati inviati in Grecia a reprimere una rivolta e incisero due lunghe iscrizioni runiche sulle spalle e sui fianchi del leone. Le rune sono incise seguendo la forma di un elaborato lindworm (dragone), motivo ricorrente in altre pietre runiche ritrovate in Scandinavia. Le scritte furono riconosciute come tali solo alla fine del XVIII secolo quando furono notate dal diplomatico svedese Johan David Åkerblad. Cosa dicono? Quale messaggio vollero lasciare? Fu una bravata? Chissà, forse semplicemente scrissero alla loro maniera “io sono stato qui“. Le traduzioni furono un paio ma la cosa interessante è che compaiono i nomi di Harald, Ragnar e Ivar. Per chi è un estimatore della mitologia norrena e più recentemente della serie tv “Vikings” riconoscerà senz’altro questi nomi anche se la datazione reale dei graffiti è di molto posteriore alla loro reale o presunta esistenza. Tutto ciò è comunque affascinante.
Lato destro del leone:
◾ASMUDR : HJU : RUNAR : ÞISAR : ÞAIR : ISKIR : AUK: ÞURLIFR : ÞURÞR : AUK : IVAR : AT : BON : HARADS : HAFA : ÞUAT : GRIKIAR : UF : HUGSAÞU : AUK : BANAÞU : ◾Asmund incise queste rune con Asgeir e Thorleif, Thord e Ivar, su richiesta di Harold l’Alto, nonostante i greci riflettendoci lo vietino.
Lato sinistro del leone:
◾HAKUN : VAN: ÞIR : ULFR : AUK : ASMUDR : AUK : AURN : HAFN : ÞESA : ÞIR : MEN : LAGÞU : A : UK : HARADR : HAFI : UF IABUTA : UPRARSTAR : VEGNA : GRIKIAÞIÞS : VARÞ : DALKR : NAUÞUGR : I : FIARI : LAÞUM : EGIL : VAR : I : FARU : MIÞ : RAGNARR : TIL : RUMANIU . . . . AUK : ARMENIU : ◾Hakon con Ulf e Asmund e Örn conquistarono questo porto. Questi uomini e Harold l’Alto imposero una forte tassa a causa della rivolta dei greci. Dalk è tenuto prigioniero in terre lontane. Egil è andato in missione con Ragnar in Romania e in Armenia.
Un altro leone quasi identico è invece seduto nel Museo Archeologico del Pireo, anche lui delle stesse dimensioni e molto simile fu ritrovato al Pireo nel quartiere di Moschato (Μοσχάτου). Il leone veneziano dopo aver vegliato sul porto greco per quasi 2000 anni fu però nel 1687 sradicato e portato a Venezia come bottino di guerra dal comandante navale Francesco Morosini durante le guerre della Lega Santa contro l’Impero Ottomano, quando i veneziani assediarono Atene. Oggi è lì seduto insieme ad altri tre leoni di cui uno molto più antico risalente al VII sec a.C, uno dei famosi leoni dell’isola sacra di Delo, l‘isola delle Cicladi che nel mito fu il luogo di nascita di Apollo e di sua sorella Artemide. Il povero leone mancante della testa fu restaurato con una testa posticcia decisamente orribile.
Una copia del leone portato a Venezia è stata messa al porto del Pireo dove era in origine.
Da: verbavolantmonumentamanent.com
Fonte foto: Verba volant monumenta manent