Beltrame (Confindustria): "Istruzione deve cambiare o non avremo lavoratori del futuro"

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Roma, 20 mar. (Adnkronos) - "Le multinazionali trainano le imprese italiane perché fanno in modo che si evolvano, quindi gli danno anche dei sistemi per innovarsi perché tutta la filiera che le multinazionali hanno fanno parte di tutte queste imprese italiane, costringendole ad innovare".

Lo ha dichiarato Barbara Beltrame Giacomelli, per l’Internazionalizzazione di Confindustria e presidente dell’Advisory Board Investitori Esteri, a margine del Annual Meeting dell’Advisory Board Investitori Esteri (Abie) di Confindustria presso la Luiss.

“Siamo qui alla Luiss perché proprio qui ci sono gli studenti e i lavoratori del futuro che devono raggiungere le competenze di cui le aziende hanno bisogno. Questo mondo sta evolvendo molto velocemente, lo abbiamo visto ed è stato detto oggi da tutti gli amministratori delegati delle aziende, anche l’istruzione deve fare un piccolo cambiamento perché senza quello non possiamo avere i nostri lavoratori del futuro. Capisco che non è semplice ma bisogna farlo”, sottolinea Beltrame.

"Abbiamo avuto la conferma dell’importanza di tutto il comparto delle aziende multinazionali estere presenti in Italia che sono parti integrante del tessuto economico e dell’aiuto che possono dare su tantissimi settori. Abbiamo la capacità di anticipare un pochettino i trend e aiutare anche il tessuto delle imprese italiane ad adattarsi a questi trend”. Lo ha dichiarato Marco Travaglia, Presidente e Ad del Gruppo Nestlé in Italia, Coordinatore dell’Osservatorio e componente dell’Abie.

"Prendiamo appunto il tema della formazione che per noi è proprio un cambio di paradigma della gestione delle risorse umane. Non è solo il tema della formazione ma attivare più leve che passano da welfare aziendale, attenzione alla salute, alla sicurezza, attenzione a tutti i vari aspetti anche di motivazione che rappresentano un elemento chiave per noi per continuare ad elevare la capacità per competere sul mercato italiano e internazionale. Sicuramente è un elemento di competitività. Noi abbiamo comunque un tasso di impiego di personale qualificato più alto della media, siamo sul 30% di laureati, quindi abbiamo già una formazione in ingresso forte ma allo stesso tempo abbiamo anche una formazione continua al nostro interno proprio per affrontare la transizione ecologica e digitale”.

Da: www.adnkronos.com

Fonte foto: EnergiaPlus