
Paestum, 3 nov. (Finestre sull'Arte) - I bronzi di San Casciano sono la scoperta archeologica più importante al mondo del 2022.
Le statue ritrovate lo scorso anno nel santuario romano rinvenuto a San Casciano dei Bagni (Siena) nel 2021, bronzi di eccezionale valore archeologico, hanno infatti vinto l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, prestigioso premio internazionale assegnato alla miglior scoperta mondiale dell’anno, che per la prima volta premia l’Italia. La premiazione si svolge alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (BMTA) di Paestum, che quest’anno, dal 2 al 5 novembre giunge alla XXV edizione.
Cinque erano le scoperte archeologiche avvenute nel 2022 finaliste della 9ª edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” 2023: Egitto, per il rinvenimento, nell’antica necropoli di Saqqara a Giza, a circa 30 km a sud del Cairo, della piramide della regina Neith con 300 bare e 100 mummie; Guatemala, per le tracce del più antico calendario Maya; Iraq, per una città dell’età del bronzo riapparsa dal fiume Tigri nel bacino idrico di Mosul; Italia, per il rinvenimento dal fango nel “Santuario Ritrovato” del “Bagno Grande” di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena; Turchia, per il rinvenimento a Midyat, nella provincia di Mardin, di una grande città sotterranea risalente a 2.000 anni fa.
Il Premio sarà consegnato alla Sindaca di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale titolare dell’area e a Jacopo Tabolli coordinatore scientifico dello scavo quest’oggi, venerdì 3 novembre alle ore 18:30, presso il Next, ex Tabacchificio Cafasso, in occasione della XXV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Presiede e consegna il Premio Edmondo Cirielli Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Risalenti a un periodo compreso tra il II secolo a.C. e il I d.C., le statuette di San Casciano sono state protette per 2.300 anni dal fango e dall’acqua bollente delle vasche sacre del santuario votivo insieme a monete, ex voto e iscrizioni latine ed etrusche. Il santuario, con le sue piscine ribollenti, le terrazze digradanti, le fontane, gli altari, esisteva almeno dal III secolo a.C. e rimase attivo fino al V d.C., quando, in epoca cristiana, venne chiuso ma non distrutto. Le vasche furono sigillate con pesanti colonne di pietra e le divinità affidate con rispetto all’acqua, per cui rimossa quella copertura è di fatto il più grande deposito di statue dell’Italia antica. Le statue, cinque delle quali alte quasi un metro, sono perfettamente integre e sono state realizzate con tutta probabilità da artigiani locali: effigi della Fonte sacra e di Apollo, mentre l’eccezionale stato di conservazione delle statue all’interno dell’acqua calda della sorgente ha preservato meravigliose iscrizioni in etrusco e latino incise prima della loro realizzazione.
Disposte in parte sui rami di un enorme tronco d’albero fissato sul fondo della vasca, in molti casi ricoperte di iscrizioni, le statue come pure gli innumerevoli ex voto, arrivano dalle grandi famiglie del territorio dell’Etruria interna (dai Velimna di Perugia ai Marcni noti nell’agro chiusino e senese) e non solo, esponenti delle élites del mondo etrusco e poi romano, proprietari terrieri, signorotti locali, classi agiate di Roma e perfino imperatori. Qui, a sorpresa, la lingua degli etruschi sembra sopravvivere molto più a lungo rispetto alle date canoniche della storia.
La scoperta rappresenta un modello di collaborazione tra Comune (nel 2019 iniziò a finanziare lo scavo del Bagno Grande, dopo aver acquistato il terreno privato e richiesta la concessione, affidando la direzione operativa a Emanuele Mariotti), Ministero della Cultura (Direzione Generale ABAP in collaborazione con la Soprintendenza per le province di Siena, Grosseto e Arezzo), Direzione Scientifica dello scavo (Jacopo Tabolli, docente all’Università per Stranieri di Siena), volontariato locale (Associazione Archeologica “Eutyche Avidiena”), con la collaborazione di specialisti di ogni disciplina: dagli architetti ai geologi, dagli archeobotanici agli esperti di epigrafia e numismatica di più atenei del mondo.
Da: www.finestresullarte.info/attualita/
Fonte foto: Ministero Cultura