Roma, 11 feb. - Uno studio di prossima pubblicazione della Confartigianato sul mercato del lavoro calcola in 480 il numero degli occupati in meno al giorno dal 2008 a oggi.
Gli occupati erano infatti 23,541 mlni ad aprile 2008, cioè il 63% dei residenti in Italia compresi nella fascia d'età 20-64 anni. A dicembre 2012 gli occupati sono stati calcolati dall'Istat in 22,723 mlni, con un saldo negativo di 818 mila, corrispondente a 480 posti in meno al giorno. Contemporaneamente i disoccupati (cioè coloro che hanno perso lavoro o sono in cerca di prima occupazione) sono raddoppiati: da 1,4 milioni prima della crisi a 2,8 milioni oggi. Il tasso statistico di occupazione nel quinquennio, quindi, è sceso al 61%; ciò fa allontanare il raggiungimento degli obiettivi UE compresi nella “strategia” di Lisbona (documento del 2005) che prevedevano il raggiungimento di un target del 67-69% entro il 2020.
Lo studio della Confartigianato rileva che il DEF Documento di economia e finanza approvato dal governo per il triennio 2013-2015, prevede un tasso di variazione positivo dell’occupazione pari a un misero 0,6%. A tale “ritmo”, i livelli di occupazione pre-crisi (tasso del 63%) potranno essere ripristinati solo nel 2025, a tempo ormai scaduto e ben al di sotto degli obiettivi occupazionali definiti a Lisbona nel 2005.
Confartigianato rileva inoltre che all’interno delle fasce d’età la composizione degli occupati è notevolmente variata a danno delle fasce più giovani. In questi cinque anni, infatti, gli occupati fino a 35 anni sono diminuiti di circa il 20% in dato relativo e di quasi un milione e mezzo in valore assoluto; gli ultra cinquantacinquenni, al contrario, sono aumentati di quasi 600 mila occupati. Ciò è dovuto al progressivo innalzamento dell’età pensionabile introdotto dalle riforme Sacconi e Fornero, che ha mantenuto in attività gli anziani, e alla contemporanea crisi economico-produttiva che ha offerto meno occasioni di lavoro ai giovani. A causa della crisi, inoltre, gli occupati a tempo pieno sono diminuiti del 5,1% mentre quelli part-time sono aumentati dell'11,3%. Infine la spesa per gli ammortizzatori sociali ha raggiunto il livello record 53 miliardi di euro nell’ultimo quadriennio. Gli artigiani lavoratori in proprio hanno subito una diminuzione del 10% secco, passando dai quasi 4 milioni del 2008 ai 3,6 milioni di oggi.
(RLNews)