Professioni, il temporary management cresce in Europa e in Italia

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Milano, 10 gen. (Adnkronos) - Il temporary management cresce in Europa e in Italia.E’ quanto emerge da una recente indagine promossa dall'instituto empresarial de interim management spagnolo e realizzata con la collaborazione di tre dei più importanti gruppi a livello mondiale: EIM Group, Globalise - the global interim management group e Smw - Senior management worldwide.

L’indagine, attraverso le opinioni di società specializzate operanti in 50 paesi in Europa, America, Asia e Oceania, offre una visione aggiornata di come le aziende si pongono nei confronti del temporary management (di seguito tm), con un respiro internazionale che molto utile per quelle, anche pmi, che si muovono in contesti allargati.

“Oltre un terzo delle risposte - dice all’Adnkronos/Labitalia Maurizio Quarta, Temporary Management & Capital Advisors e che di Smw è stato uno dei quattro fondatori, oltre che suo presidente - segnala al primo posto l’immediatezza nel ‘comprare’ talenti manageriali per gestire progetti strategici: va sottolineato che i tempi intercorrenti tra la definizione del brief di progetto e l’inserimento in azienda del manager si misurano in pochi giorni (massimo una settimana). La velocità di ingresso, ma soprattutto quella di esecuzione e raggiungimento degli obiettivi in un contesto oggi sempre più fluido, rendono il tm preferibile all’executive search e alla consulenza tradizionale”.

“Segue al 18% - sottolinea - la sostituzione di senior manager in posizioni strategiche: la velocità di ingresso garantisce anche la possibilità di gestire con più calma l’inserimento del manager permanente (spessissimo l’incarico ad una società di executive search va in abbinata al progetto temporary, con il tman che contribuisce attivamente alla fase di selezione e, spesso, di instradamento del nuovo manager). Terzo, al 15%, il trasferimento di competenze (punto fondamentale per le pmi)”.

Aggiunge Quarta: “la combinazione virtuosa tempi/qualità propria del tm ha dato vita, in molti paesi, ad un nuovo segmento della ricerca di manager, definito come quick hire oppure come quick permanent, il cui concetto di base è molto semplice: inserire, tramite società specializzate nel tm, un manager permanente con tempi e modi propri del tm (velocità, qualità, costi).

Ma Quali sono le figure manageriali più richieste? “Il cfo - assicura - senza dubbio: ogni 100 progetti, oltre il 21% riguarda questa figura. Seguono, in un intorno del 16%, dg/ceo e direttori operations (coo), con la direzione hr all’11%. A livelli bassissimi (1% circa) direttori marketing e direttori comunicazione”.

“Se è Meglio utilizzare una società specializzate o il classico fai da te – commenta Maurizio Quarta - è forse la domanda posta con maggior frequenza da aziende e imprenditori. Una soluzione non è a priori superiore all’altra: si tratta di due modalità differenti di operare, caratterizzate da un diverso livello di servizio e da un diverso livello di costo. Un terzo dei rispondenti ritiene che il principale vantaggio nell’utilizzare una società specializzata risieda nella qualità del servizio che deriva dall’esperienza specifica cumulata, con un 22% che intravede il principale beneficio nella pianificazione e controllo del progetto fino al suo termine, ivi inclusa la garanzia di sostituzione del manager in caso di problemi. Aggiungo che uno specialista è maggiormente in grado di valutare al meglio le qualità del singolo in ottica temporary, specie per quanto riguarda la reale motivazione a lavorare per progetto (nella media su su 20 curricula spontanei solo quattro/cinque rivelano dei reali tman)”.

Da: www.adnkronos.com

Fonte foto: Comunicatistampa.net