Governo, in arrivo la prima manovra Draghi: le cifre e cosa riguarda

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Roma, 14 feb. (Qui Finanza) – Una manovra da 32 miliardi per affrontare le emergenze economiche dovute all’epidemia da coronavirus in Italia. Allo studio del governo di Mario Draghi appena insediato c’è il testo del decreto legge ristori 5, che nella pratica rappresenta uno scostamento di bilancio.

Al centro del provvedimento, oltre all’integrazione degli aiuti a imprese e famiglie, anche il rifinanziamento della cassa integrazione e degli effetti del blocco dei licenziamenti.

Il blocco delle cartelle
In aggiunta all’urgenza nell’erogazione delle risorse a sostegno delle attività in crisi, per le chiusure e le limitazioni necessarie al contenimento dei contagi da Covid-19, il primo atto del nuovo esecutivo dovrà affrontare anche diversi nodi da risolvere in fretta, al centro del quadro economico italiano.

Uno di questi in materia di fisco riguarda tutte le cartelle esattoriali ancora bloccate che nel 2020 avrebbero dovuto raggiungere circa 50 milioni di contribuenti, alle quali si dovranno sommare quelle di quest’anno. Con un primo decreto legge ad hoc, l’invio è stato sospeso fino al 31 gennaio, a cui poi si è aggiunto un secondo provvedimento che ha rimandato la scadenza fino al 28 febbraio.

Entro fine mese dovranno essere varate, infatti, le norme per gestire l’attività dell’Agenzia delle entrate fino alla fine dell’emergenza sanitaria, quindi fino a quando non si riterrà opportuno tornare a chiedere ai contribuenti di adempiere ai propri doveri fiscali.

I dossier
Il fondo da 32 miliardi a disposizione del nuovo governo, deriva dallo scostamento di bilancio voluto dall’ex esecutivo Conte e già autorizzato dal Parlamento, ma dovrà essere adesso Mario Draghi a decidere quale sarà il meccanismo col quale distribuire le risorse. In aggiunta allo stanziamento di risorse per far fronte ai sussidi per il Covid-19 all’interno del provvedimento dovrebbero essere previste una serie di proroghe, tra cui la cassa integrazione e lo stop ai licenziamenti.

Secondo i sindacati le garanzie sui posti di lavoro stabilite durante l’emergenza, vanno portate avanti almeno fino a quando non sarà varata una riforma degli ammortizzatori sociali che non lasci nessun settore scoperto nei momenti di difficoltà.

Il nuovo ministro dell’Economia Daniele Franco troverà sul tavolo una bozza di provvedimento, ma si dovranno prendere alcune decisioni politiche, sulla direzione che il governo vorrà intraprendere.

Contemporaneamente al varo della manovra, il responsabile del Mef dovrà occuparsi del Recovery plan, che probabilmente subirà una riscrittura corposa rispetto alla versione precedente, perché dovrà contenere le misure per far ripartire il Paese, rispettando requisiti e tempi richiesti dall’Unione europea per accedere ai 209 miliardi previsti per l’Italia nel Next Generation Eu.

Da: www.quifinanza.it

Fonte foto: Ansa