Voucher lavoro, un buono per tutti i lavori occasionali. Valori, limiti, vantaggi

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Roma, 5 nov. (Quifinanza) - I voucher o buoni lavoro sono un sistema di pagamento che può essere utilizzato per tutte le forme di lavoro non regolamentate da un contratto, poiché svolte in modo occasionale e discontinuo.

Con il Jobs Act il Governo vorrebbe apportare modifiche di rilievo al sistema dei buoni lavoro INPS, estendendo tetti e modalità di utilizzo ad altri settori produttivi (come l'industria). Saranno i decreti attuativi a stabilire nuovi contorni all'applicazione della proposta.

Intanto vediamo il sistema in vigore fino a oggi. Il voucher ha un valore nominale di 10 euro e un valore netto pari a 7,50 euro. 

Il valore nominale comprende:

  • la contribuzione in favore della gestione separata dell’INPS (pari al 13%);
  • l’assicurazione anti infortuni all’INAIL (pari al 7%);
  • un compenso all’INPS per la gestione del servizio (pari al 5%).

Il voucher da 10 euro corrisponde al compenso minimo di un’ora di prestazione, salvo che per il settore agricolo, per il quale si considera il contratto di riferimento.

Sono disponibili anche sottoforma di buono multiplo del valore di 50 euro (equivalente a cinque buoni non separabili) e di buono da 20 euro (equivalente a due buoni non separabili).

Ogni compenso erogato tramite voucher ha uno specifico limite economico:

  •   il reddito di ogni singolo lavoratore non deve superare i 5.050 euro netti (6.740 euro lordi) per ogni anno solare; tale importo è considerato come totale percepito tra tutti i committenti del lavoratore;
  •   il limite è di 2.020 euro netti (2.690 euro lordi) per ciascun committente nel caso di prestazioni rese nei confronti di imprenditori commerciali o professionisti;
  •   il limite è di 3.000 euro netti (4.000 euro lordi) con riferimento alla totalità dei committenti nel caso in cui i prestatori percepiscano misure di sostegno al reddito (disoccupati, in mobilità).

Possono essere utilizzati da:

  •  famiglie;
  •  enti senza fini di lucro;
  •  soggetti non imprenditori;
  •  imprese familiari;
  •  imprenditori agricoli;
  •  imprenditori operanti in tutti i settori;
  •  committenti pubblici.

I soggetti che possono svolgere attività di lavoro accessorio sono:

  •  pensionati
  •  studenti nei periodi di vacanza 

 Gli studenti possono effettuare prestazioni di lavoro accessorio anche il sabato e la domenica in tutti i periodi dell’anno; chi è iscritto agli studi universitari può svolgere lavoro accessorio in qualunque periodo dell'anno. 

  •  percettori di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito
  •  lavoratori in part-time
  •  altre categorie di prestatori, quali, ad esempio, i disoccupati
  •  gli extracomunitari, se in possesso di un permesso di soggiorno che consenta lo svolgimento di attività lavorativa, compreso quello per studio, o di un permesso di soggiorno per “attesa occupazione”.

Da: www.quifinanza.it