Il Demanio mette all'asta le campagne incolte. Precedenza agli under 40

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Roma, 11 nov. (Quifinanza) - Con la pubblicazione online dei primi avvisi d'asta sul sito del Demanio, diventa operativo Terrevive, il progetto del Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) che prevede la cessione in affitto o la vendita di 5.500 ettari di terreni agricoli demaniali incolti (pari a 7mila campi da calci), affinché tornino a essere produttivi.Con diritto di prelazione per i giovani under 40. Per la vendita di terreni che hanno un valore superiore ai 100 mila euro si procederà tramite asta pubblica.

 Si tratta nella fattispecie di 2.480 ettari di terreni appartenenti al demanio dello Stato; 2.148 ettari di terre in uso al Corpo Forestale dello Stato; 882 ettari di terreni di proprietà del Centro per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (C.R.A.). 

Alla locazione è destinata una quota minima del 20% del totale delle aree individuate più i lotti che rimarranno eventualmente invenduti, con una prelazione sempre per i giovani.

Con quest’iniziativa, si intende far "rivivere" i terreni statali adatti alla coltivazione, trasformandoli in un’occasione di lavoro per le nuove generazioni per incentivare il ricambio generazionale e l'imprenditorialità giovanile in campo agricolo.

 "Il progetto per la riconversione delle terre pubbliche oggi in disuso - ha commentato il Ministro Martina - è stato molto apprezzato, soprattutto dai giovani agricoltori. Da oggi potranno trovare online la prima parte del bando 'Terrevive' sul sito dell'Agenzia del Demanio".  

Se è vero infatti che in questi tempi di vacche magre l'agricoltura rimane uno dei settori in crescita per occupazione e produttività, è altresì vero che l'Italia è il fanalino di coda in Ue per il numero di giovani impegnati nei campi.

Una recente ricerca Nomisma su un campione di 1.125 giovani rivela che in agricoltura solo 14 imprenditori su 100 sono under 40. Al basso ricambio generazionale si associa l'insoddisfazione dei pochi, giovani italiani attivi nel comparto agricolo: meno del 10% dei giovani agricoltori è soddisfatto della propria dotazione di macchine e attrezzature e il 67% degli intervistati denuncia disagio per sentirsi considerati dall’opinione pubblica, in qualità di agricoltori, di "status sociale" inferiore.  Serpeggia ancora il retaggio di un immaginario collettivo che vede nell'agricoltura fatica, ignoranza e povertà.

Un'idea da sfatare, alla luce anche del fatto che l'agricoltura è il solo settore che fa segnare una crescita del PIL. In controtendenza rispetto all'andamento generale, infatti, il prodotto interno del settore segna quest'anno, secondo le stme di Coldiretti, un +0,4%se calcolato con il vecchio 'sistema', che passa addirittura al 0,6% se si considera l’adeguamento dell’Istat alle nuovo normative europe.

E come ha sottolineato Carlo Petrini, presidente e fondatore di Slow Food, al Salone del Gusto: "Oggi i coltivatori sono solo il 3% della popolazione. E sono per lo più ultrasessantenni. Ma sappiamo bene che quando non ci saranno più non potremo nutrirci di comunicazione e business...".

Da: www.quifinanza.it