Mestieri artigiani sotto il segno del cambiamento: boom di tatuatori e giardinieri, sempre meno elettricisti

tatuatori

Roma, 12 gen. (Teleborsa)- Tanti anni di crisi hanno inevitabilmente cambiato la faccia al mondo del lavoro. Parola d’ordine? Cercare di adeguarsi. Anche per questo l’arte dell’arrangiarsi o meglio ancora del sapersi reinventare per non soccombere hanno di certo rappresentato un piccolo asso nella manica nella difficilissima partita contro la crisi che invece al suo arco ha più di qualche freccia.

APERTI AL CAMBIAMENTO – Il mondo dell’artigianato perde pezzi ma, proprio sulla scia di questa considerazione, si mostra aperto al rinnovamento e, dunque, molto dinamico.

Non solo tradizione e antichi mestieri. Anche il settore da sempre fiore all’occhiello del made in Italy, si rinnova spalancando le porte a nuove imprese, come ad esempio quelle dei tatuatori. A raccontare l’evoluzione di questa fetta importante e centrale di mondo produttivo ci ha pensato la fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere sul cambiamento dei mestieri artigiani negli ultimi 5 anni. Il settore, che conta oltre 1,3 milioni di imprese, ne ha perse quasi 100mila tra il 2013 e il 2018

PIU’ TATUATORI, MENO ELETTRICISTI – Ai mestieri che sono spariti , dunque, se ne aggiunti di nuovi. A segno più ad esempio le imprese di pulizia e appunto quelle che si occupano di tatuaggi e piercing. Crescono pure i giardinieri e le agenzie per il disbrigo delle pratiche. Aumentano le imprese che confezionano accessori d’abbigliamento o le sartorie su misura, dove a far la voce grossa sono le donne, così come i designer, di moda e per il settore industriale. Si riducono invece le imprese di costruzioni e quelle che si occupano di ristrutturazione, i “padroncini” addetti ai trasporti su strada, gli elettricisti, i falegnami e i meccanici.
 In termini percentuali, ad aumentare di più tra settembre 2013 e settembre 2018 sono i servizi di pulizia (45%). La presenza di giovani imprenditori cresce nelle attività di street food.

Da: www.quifinanza.it

Fonte foto: Gds.it