Decreto Ristori e Ristori bis: da Imu a Iva, stop e rinvii tasse

decretoristori

Roma, 10 nov. (Qui Finanza) – Secondo quanto emerge da una sintesi sulle misure dei due provvedimenti approvati in seguito ai rispettivi Dpcm per la stretta dei lockdown selettivi e l’istituzione di zone rosse e arancioni, lo stop ai versamenti di imposte e contributi previsti dai due decreti Ristori ammonta a 2,5 miliardi di euro.

Sospensione contributi
Una delle principali novità del decreto Ristori bis è la sospensione dei contributi previdenziali e assistenziali per i datori di lavoro delle attività danneggiate.

Le attività della zona gialla possono beneficiare della sospensione dei versamenti per il mese di novembre, mentre quelle delle regioni zona arancione e rossa anche per mese di dicembre.

In vista del peggioramento della situazione, nel provvedimento c’è un fondo da 340 milioni nel 2020 e 70 milioni nel 2021 per aiutare le attività danneggiate se ci saranno nuove zone arancioni o rosse.

Credito d’imposta
Il credito d’imposta al 60% per l’affitto degli immobili commerciali per i mesi di ottobre, novembre e dicembre introdotto dal dl Ristori 1 in favore delle imprese colpite dal penultimo Dpcm costa allo Stato 220,6 milioni. Quello del dl Ristori Bis esteso anche alle nuove attività e ai tour operator e agenzie di viaggio con sede nelle zone rosse vale 243,3 milioni per il 2020 e 78,1 milioni per 2021.

Tasse e Bonus
Il decreto Ristori bis cancella la seconda rata dell’IMU alle imprese e attività beneficiare dei contributi a fondo perduto delle zone rosse a arancioni, a condizione che i proprietari degli immobili ad uso commerciale siano anche gestori delle attività.

Nelle zone rosse si potrà richiedere il bonus baby-sitter fino a 1000 euro, se i genitori non possono usufruire dello smart working, e il congedo straordinario per lavoratori dipendenti, con un’indennità del 50% dello stipendio.

Coperture
Le coperture per il decreto sono state trovate da fondi già stanziati negli scorsi mesi: 1,2 miliardi arrivano dal fondo per il pagamento dei debiti della PA da 12 miliardi istituito con il decreto Rilancio, 830 milioni da risparmi della Cig Covid, 160 dai risparmi per le indennità per gli stagionali del turismo, 200 milioni da un fondo per esigenze indifferibili, 100 milioni dal fondo del ministero dell’Interno per la gestione dei centri per l’accoglienza dei migranti.

Il provvedimento stanzia 234 milioni nel 2020 (e 78 nel 2021) per il credito d’imposta sugli affitti, 38 milioni per il ristoro ai Comuni per l’estensione della cancellazione dell’Imu, e 35,8 milioni per la sospensione delle tasse per gli ISA e circa mezzo miliardo per lo stop ai versamenti di novembre.

Da: www.quifinanza.it

Fonte foto: Tiscali Notizie