Apprendistato e contratti a termine: le modifiche della legge Fornero allo studio da parte del governo

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Roma, mag. (RLNews). Il governo è intenzionato a cambiare la legge Fornero, per quanto riguarda le norme relative ai contratti a termine e all'apprendistato, in quanto troppo restrittive per incentivare nuove assunzioni. Tali considerazioni erano già contenute nel documento dei saggi nominati dal Presidente Napolitano e saranno messe in pratica da Enrico Letta.

Una prima modifica riguarderà - probabilmente - la riduzione dell'intervallo di tempo obbligatorio tra un rinnovo di contratto a termine e l'altro, lasciando alla contrattazione tra le parti la facoltà di stabilire pause più brevi. I termini attuali, 60 giorni per i contratti con durata fino a 6 mesi e 90 giorni per quelli oltre i 6 mesi, infatti, sono ritenuti troppo lunghi dalla parte datoriale.

Il governo ha poi intenzione di rendere più blande le motivazioni obbligatorie per il ricorso al contratto a tempo determinato o di abolirle del tutto, sostituendole con percentuali predeterminate per il ricorso al contratto a termine, in base alle specificità dei singoli settori.

Sulla base del documento dei "saggi", inoltre, il governo è convinto della necessità di rafforzare l'istituto dell'apprendistato che, dopo l'entrata in vigore della legge Fornero, ha registrato un decremento del 3% e che, complessivamente, rappresenta soltanto una quota del 2,8% delle nuove assunzioni.

La debolezza dell'istituto è attribuita al vincolo di legge della riconferma di almeno il 50% degli apprendisti (il 30% nel triennio 2012-14), prima di poter procedere all'assunzione di nuovi. Si pensa di sostituire tale vincolo con un sistema di incentivi.

E' allo studio, infine, un tavolo o un sistema di coordinamento degli interventi formativi, i quali, essendo di competenza regionale, erogano, attualmente, differenti standard di qualità. Anche la parte relativa alla certificazione e rendicontazione della formazione, va coordinata e semplificatata.

(RLNews)